mercoledì 10 febbraio 2010

Musica-scuole secondarie di Mario Piatti

Con l'emanazione del Regolamento recante “Revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo didattico dei licei ai sensi dell’articolo 64, comma 4, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133", si prende atto che:

1. "Musica", intesa come disciplina di studio e come esperienza formativa, viene bandita dal curricolo formativo di tutti gli studenti delle scuole secondarie superiori, smentendo quel "Fare musica tutti" che costituiva l'obiettivo proposto dal "Comitato nazionale per l'apprendimento pratico della musica", Comitato per altro istituito con atto ministeriale e riconfermato di recente anche dal Ministro Gelmini. Alcuni insegnamenti musicali vengono relegati tra gli "Insegnamenti attivabili sulla base del Piano dell'Offerta Formativa nei limiti del contingente di organico assegnato all'istituzione scolastica". Come dire: forse, chissà, se ci saranno soldi (quindi mai), ecc. ecc.
Su questo punto, prendendo atto realisticamente della situazione di fatto, occorre attivare una mobilitazione degli studenti e delle famiglie perché si apprestino a richiedere l'attivazione degli insegnamenti musicali da inserire nel POF e a pretendere che gli USR attribuiscano il dovuto contingente di organico. In attesa di tempi e governi migliori...

2. Viene attivato il "Liceo musicale e coreutico", ma nel limite di 40 sezioni musicali e 10 coreutiche su tutto il territorio nazionale, come a dire circa un migliaio di possibili studenti sparsi non si sa bene ancora in quali sedi, e comunque attivate in "convenzione" con i Conservatori di musica, ovviamente senza oneri aggiuntivi per le Istituzioni: cioè a dire, a costo zero. Ma chi paga allora?

A questo punto lancio una proposta che, se si vuole, si potrebbe qualificare di "disobbedienza civile": I CONSERVATORI DI MUSICA E GLI ISTITUTI MUSICALI PAREGGIATI SI RIFIUTINO DI ATTIVARE CONVENZIONI con gli istituendi Licei musicali e coreutici (la legge non li obbliga, e penso che nessuno - nè i Docenti, nè i Direttori, nè i Consigli Accademici, nè i Consigli di Amministrazione - debba cedere a ricatti o pressioni indebite, da qualsiasi parte provengano).
Costringeremmo quindi il Governo (che tanto si vanta di voler perseguire efficienza ed efficacia!) a predisporre gli atti necessari a far sì che tali Licei musicali vengano attivati come si dovrebbe: a) individuazione e predisposizione di sedi idonee dal punto di vista degli spazi (acusticamente adeguati) e delle attrezzature necessarie (strumenti musicali - pianoforti, organi, clavicembali, ... nuove tecnologie, ecc. -, biblioteche attrezzate con partiture, dischi, libri, ecc.); b) reclutamento di personale specifico, tenendo conto, nell'ordine, di: 1. personale che da anni insegna musica nelle scuole secondarie superiori e inferiori; 2. musicisti con competenze musicali e didattiche specifiche per le diverse discipline, verificate attraverso un concorso per titoli; 3. nuovi docenti da abilitare attraverso percorsi formativi adeguati.
Ribadisco: UN ATTO DI CORAGGIO DA PARTE DELLE ISTITUZIONI AFAM: RIFIUTARE LE CONVENZIONI.
Ai politici, agli amministratori, al parlamento, al governo chiediamo ascolto.
La musica non è solo un passatempo. E' un formidabile mezzo di formazione umana e civile per la democrazia e la libertà.
Mario Piatti
PS
Tale comunicazione può essere diffusa con ogni mezzo da chiunque la condivida o da chiunque intenda contestarla.

2 commenti:

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Andrea Balsamo ha detto...

good words!